Nuovi spazi per le relazioni tra persone: appunti per riabitare un borgo
C’è un paese, nella bassa Valle d’Aosta, che ha deciso di interrogarsi sul proprio futuro e di immaginare il destino del borgo storico di qui ai prossimi anni. Donnas conta 2400 abitanti, un vino DOC omonimo e un tratto di strada romana in eccellente stato di conservazione. Lo stesso borgo antico, parallelo al fiume Dora, vanta edifici di notevole valore storico. Forse anche perché orgogliosi dei tesori che custodiscono, i donnassins hanno preso parte con entusiasmo al progetto Best Donnas, che ragiona su come riabitare il borgo di domani, dall’insediamento di future nuove attività commerciali alla predisposizione di spazi per la ricreazione per abitanti e turisti.
Una visione condivisa sul centro storico e su Maison Henrielli
Per arrivare a una visione condivisa sul futuro del centro storico, gli abitanti e i rappresentanti di enti ed associazioni sono stati coinvolti in un percorso che ha posto le basi per due obiettivi: la rivitalizzazione del centro storico e la rifunzionalizzazione del palazzo Maison Henrielli, un edificio storico situato nel cuore del borgo. Tra le proposte avanzate dai partecipanti, la costruzione di un nuovo polo artistico-culturale, di una enoteca, di una vetrina per i prodotti locali.
Minimo comune denominatore: l’esigenza di nuovi spazi per favorire le relazioni tra persone. L’accento sulla dimensione umana è evidente fin dal nome dato al progetto: “Best Donnas – Un borgo eroico di saperi e tradizioni”. Ideazione è stata in prima linea con i propri facilitatori in una serie di appuntamenti di formazione e co-progettazione, organizzati dal Comune di Donnas e con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando Next Generation We. La scelta di puntare sul binomio formazione e co-progettazione, con appuntamenti alternati su di un arco temporale di più mesi, ha consentito di fornire ai partecipanti utili strumenti di analisi e ragionamento critico sulle tematiche dello sviluppo rurale e del turismo da applicare nel ridisegno delle strategie progettuali.
Il metodo: far emergere le esigenze, raccogliere le aspirazioni
A tutti i soggetti coinvolti era evidente come il borgo storico di Donnas fosse un luogo ricco di storia, cultura e bellezza, ma anche di sfide e opportunità per un futuro ancora tutto da scrivere. L’approccio adottato da Ideazione è stato quello di ascoltare le voci degli abitanti, dell’amministrazione comunale, degli operatori economici e delle associazioni locali, per capire quali fossero oggi le esigenze condivise e raccogliere le rispettive aspirazioni e proposte per valorizzare questo patrimonio.
Strumenti come mappe collettive, analisi S.W.O.T. partecipata, scenario workshop e passeggiate patrimoniali sono stati utilizzati nel corso di Best Donnas; inoltre Ideazione ha applicato i principi del design thinking, per stimolare il lavoro collettivo della comunità. Positiva anche in termini di numeri la partecipazione, con una media di 25 persone ad incontro.
Un patrimonio condiviso tra abitanti e turisti nella Donnas del 2040
Con un orizzonte temporale fino al 2040, la visione sviluppata per il Borgo di Donnas può essere sintetizzata in quattro assi strategici: vivibilità, identità, attrattività e cooperazione. Per ciascun asse sono stati individuate possibili azioni nel breve e medio termine. Tra i più rilevanti: la riqualificazione degli spazi pubblici e dei percorsi pedonali; la valorizzazione del patrimonio culturale tangibile e intangibile come edifici storici, tradizioni, artigianato; la promozione di nuove attività economiche e turistiche; la creazione di una rete di servizi per i residenti e i visitatori; la fruizione del paesaggio e lo sviluppo delle attività outdoor; la sensibilizzazione alla collaborazione e al lavoro in rete delle associazioni locali.
Per quanto riguarda la riqualificazione di Maison Henrielli, sono state definite tre proposte differenti, che vedono l’edificio trasformarsi in un centro polifunzionale di aggregazione e di disseminazione di cultura e creatività. Secondo le idee avanzate, il centro potrebbe ospitare un’enoteca, una vetrina di prodotti locali, sale per esposizioni temporanee, uno spazio per il coworking artistico e creativo, nuove attività di relazione grazie anche al recupero dello spazio esterno in una vera e propria piazza in cui ritrovarsi e “stare”. È emersa una prospettiva di apertura agli abitanti (permanenti e temporanei), ai visitatori e ai turisti, con l’intenzione di offrire loro opportunità di aggregazione, apprendimento, condivisione e sviluppo di progettualità comuni. Insomma, un luogo costruito e animato dalla comunità e per la comunità.
L’inizio di un percorso verso gli obiettivi immaginati insieme
Al termine del percorso, i facilitatori di Ideazione vedono in Best Donnas l’inizio di un cammino più lungo e complesso verso la piena realizzazione degli obiettivi individuati insieme dalla comunità: rilanciare il borgo storico di Donnas come un luogo vivace, accogliente e attrattivo, nel rispetto della sua identità e della sostenibilità. Donnas possiede tutti gli strumenti e l’entusiasmo necessari per rendere realtà quella visione di se stessa che ha immaginato per il proprio futuro.
Ideazione desidera ringraziare tutti coloro che hanno partecipato con costanza e dedizione al percorso partecipativo, poiché il loro interesse e la loro curiosità ha ispirato la costruzione di appuntamenti di volta in volta diversi e nuovi, nel format e negli output ricercati. Grazie anche a tutti coloro che a vario titolo hanno sostenuto i momenti formativi e di co-design: il videomaker Andrea Fasano, l’architetto Ezio Alliod di Verres, Selena Buso dell’Associazione Castello di Govone (CN) e l’Associazione Produttori del Nizza (AT) nelle persone di Stefano Chiarlo e Daniele Chiappone.
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