Dal progetto Valore Paese alla Banca delle Terre Agricole: opportunità per le start up che hanno bisogno di terreni e immobili.
Spesso i giovani startupper hanno delle ottime idee che però si scontrano con la mancanza di proprietà, come terreni e patrimoni immobiliari, sui quali far sorgere concretamente l’attività desiderata. Lavorando da anni con le start up a 360 gradi – ci occupiamo infatti sia di consulenza strategica che di supporto nella redazione dei bandi – sappiamo bene che una delle più comuni difficoltà per chi vuole avviare un’impresa è legata proprio alla leva della risorsa produttiva.
E così, mentre una nuova edizione di RestartAlp sta per iniziare e una di RestartApp sta giungendo al termine, cadono a pennello alcune iniziative del Governo come il Progetto Valore, la Banca delle Terre Agricole o la strategia “Aree Interne” solo per citarne alcune.
Proposte che – oltre a facilitare proprio l’accesso a queste risorse per i giovani – testimoniano anche, a nostro avviso, l’emergere di un diverso modo di intendere il nostro territorio. Per quanto riguarda le nostre montagne, in particolare, al principio (sacrosanto) di tutela si affianca quello di valorizzazione: da aree vergini e incontaminate a aree che possono offrire opportunità di vita e lavorative. Opportunità che, se colte dalle amministrazioni e dai giovani, si possono trasformare in un’occasione di crescita per il sistema paese.
È di pochi giorni fa la notizia dell’avvio del progetto “Valore Paese – Cammini e Percorsi”, presentato dell’Agenzia del Demanio con Mibact e Mit. L’obiettivo, come si legge in questo articolo de La Repubblica.it, “è il recupero di oltre 100 immobili pubblici che diventeranno strutture turistiche – siano essi punti ristoro, alberghi o ciclofficine – lungo percorsi da svolgere rigorosamente “lentamente”, a piedi o in bicicletta.
Il progetto – che fa parte del Piano Strategico del Turismo e del Piano Straordinario della Mobilità turistica – prevede il coinvolgimento di operatori privati o imprese, cooperative e associazioni composte in prevalenza da giovani under 40 che ammoderneranno le strutture coinvolte, prevalentemente in disuso e situate lungo la Via Appia, la Via Francigena, il Cammino di Francesco, il Cammino di San Benedetto e le ciclovie Vento, Sole e Acqua (Acquedotto Pugliese)”.
Entro l’estate è prevista la pubblicazione di un bando di gara attraverso il quale gli immobili saranno proposti sul mercato secondo le modalità spiegate dall’Agenzia del Demanio. Dal Mibact, inoltre, arriveranno 3 milioni di euro (attraverso 4 bandi) per fornire un tutoraggio alle start up che parteciperanno al progetto e accompagnarle nei primi 2 anni di vita.
Altra iniziativa interessante per i nostri ReStartAppari e ReStartAlpini e – più in generale – per tutti coloro che vogliono avviare un’attività agricola ma che non dispongono di un terreno è la Banca delle Terre Agricole: uno strumento utile di mappatura per consentire a chi cerca terreni pubblici in vendita da poter coltivare di accedere facilmente al database nazionale.
“A partire da marzo, si legge su questo articolo de La Repubblica, sono stati messi all’asta ottomila ettari coltivabili, con mutui agevolati per gli under 40. «La Banca può rappresentare uno strumento fondamentale — dichiara il ministro Martina — per rispondere alla richiesta di terreni e per valorizzare meglio il patrimonio fondiario pubblico ».
Chiunque potrà accedere al sito www.ismea.it e avviare la ricerca per regione. Sono disponibili tutte le caratteristiche dei terreni, la loro posizione, le tipologie di coltivazioni e i valori catastali. Gli utenti potranno consultare la Banca anche per grandezza dei terreni disponibili, potendo fare così ricerche più mirate a seconda delle esigenze produttive.
Benchè sia prevista una corsia preferenziale per i giovani, cui il bando offre vantaggi per l’acquisto e la conduzione dell’azienda, il progetto non riguarda solo loro ma potenzialmente tutti coloro che sono alla ricerca di un terreno da coltivare o su cui allevare animali anche se non sono già agricoltori o allevatori.
Infine, segnaliamo anche la “Strategia Aree interne” dell’Agenzia per la Coesione Territoriale. Le Aree Interne rappresentano una parte ampia del Paese (circa i tre quinti del territorio) scarsamente popolata, assai diversificata al proprio interno, dotata di risorse che mancano alle aree centrali, con problemi demografici ma anche fortemente policentrica e con forte potenziale di attrazione.
L’Italia, nel Piano Nazionale di Riforma (PNR), ha adottato una Strategia per contrastare la caduta demografica e rilanciare lo sviluppo e i servizi di queste aree attraverso fondi ordinari della Legge di Stabilità e i fondi comunitari. Da tenere d’occhio proprio il sito dell’Agenzia per la Coesione Territoriale dove vengono pubblicati i bandi e l’avanzamento dei progetti per area.
Insomma…qualcosa si muove! Queste iniziative, forse casualmente emerse in contemporanea, dimostrano la presa di coscienza da parte del governo centrale della necessità di avere una visione più chiara ed efficace di rilancio dei territori rurali e montani, spina dorsale del paese, troppo spesso considerata marginale nelle dinamiche di sviluppo economico dell’Italia.